29 gen 2010
Nìguri, un film di Antonio Martino
Nato in provincia di Crotone, Martino è cresciuto professionalmente a Bologna, città nella quale ha frequentato il DAMS indirizzo cinema. Oltre a diverse collaborazioni con la regione Emilia-Romagna, il filmaker ha autoprodotto e girato alcuni documentari di grande interesse, soprattutto riguardanti temi di natura ambientale e sociale. Nella sua giovane carriera è riuscito a collezionare già numerosi premi, vincendo decine di festival in giro per il mondo. Nel 2007 è stato vincitore del prestigioso premio Ilaria Alpi con il film “Gara de Nord_copii pe strada”, che tratta la spinosa questione delle centinaia di bambini costretti dalla miseria a vivere per le strade di Bucarest. Un film che affronta il problema dell’inquinamento, “Pancevo_mrtav grad”, Antonio lo ha girato in Serbia, nella cittadina di Pancevo, a 15 km da Belgrado. Bombardata dalla NATO nel 1999 durante la guerra dei Balcani, Pancevo è oggi, con i suoi impianti petrolchimici fatiscenti, uno dei luoghi più inquinati d’Europa. Questo documentario, tra gli altri, ha vinto il premio Best Documentary al Planet in Focus Film festival di Toronto. Il Lago di Aral, in Uzbekistan, ha fatto invece da sfondo per “Be water, my friend”, un film girato nel 2009 sul rapporto dell’uomo con le risorse naturali ed in particolare con l’acqua: il documentario racconta la situazione dei pescatori della regione del Lago di Aral, bacino di enorme importanza nel passato ed oggi quasi del tutto prosciugato. Adesso, invece, un film sull’immigrazione e il CPA di Sant’Anna. Una riflessione attenta sulla situazione di attesa dei richiedenti asilo che vivono nel campo ed il loro difficile rapporto con la popolazione locale. Due mondi che si osservano, si sfiorano ma il cui incontro sembra essere ancora molto difficile.
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