20 ott 2009
MOLTIPLICAZIONI NON INATTENDIBILI!!!
L'Unione industriali, dunque, rilancia.
Ricapitoliamo la questione. Il Sindaco ha parlato qualche giorno fa di 70.000 stranieri presenti a Prato. Spazio Pubblico ha chiesto conto di come siano maturate quelle stime. Il portavoce del Sindaco ha risposto indicando come fonte dei dati la relazione presentata dal Presidente dell'Unione Industriali Riccardo Marini alla Conferenza Nazionale sull'Immigrazione (la nota di SP e la risposta del Portavoce del Sindaco si trovano qui: http://www.facebook.com/group.php?gid=186922280967&ref=nfu).
Il 'rilancio' consiste nel fatto che sui quotidiani locali di oggi possiamo leggere le considerazioni del direttore dell'Unione industriali Marcello Gozzi. Gozzi ribadisce, pur con qualche lieve differenza, il ragionamento di Marini ripreso dal Sindaco.
Ma analizziamo nel dettaglio le sue argomentazioni.
Nulla quaestio sulla differenza tra residenti e soggiornanti, i quali non hanno l'obbligo di iscriversi in anagrafe. I problemi cominciano laddove si afferma che secondo la Prefettura i clandestini sarebbero tra 15 e 20.000: da dove nasce questa stima? Come si è arrivati ad indicare queste cifre?
Il nocciolo del problema però viene dopo, quando si legge del metodo di stima delle presenze irregolari basato sul numero delle imprese cinesi di confezioni moltiplicato per il numero delle postazioni di lavoro. Si tratta di un metodo innovativo, che presenta però un lieve difetto: è stato inventato ad hoc per poter fornire una cifra, una qualunque. Bontà sua, Gozzi scarta il calcolo basato sui “limiti massimi dei fattori” (20 dipendenti x 3.000 imprese darebbero il risultato di 60.000 irregolari definito “aberrante” dallo stesso direttore dell'Unione) e si attesta soddisfatto sul più moderato 17 x 2.900, raro esempio di self-restraint applicato alle scienze matematiche. Qualche dubbio pare però insinuarsi anche nelle sue tetragone certezze: Gozzi sottolinea infatti che la stima di 45.000 irregolari risultante dalla ricordata moltiplicazione “non è più inattendibile di altre”. Il fatto che una stima non sia “più inattendibile di altre” non dà, sinceramente, grandi certezze. Ci induce invece a pensare che continuiamo a trovarci nel campo dell'indeterminatezza e dei numeri estratti più o meno a sorte.
Riteniamo però che questa discussione non sia inutile. Anche perché può servire a chiarire cosa serve a questa città per affrontare con maggiore pacatezza il dibattito sulle migrazioni locali: non certo 'i numeri shock' e le moltiplicazioni non inattendibili, che prima di essere dubbie formulazioni matematiche costituiscono un danno alla qualità della discussione cittadina su un tema delicato come quello dei processi migratori.
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