9 ott 2009
ROM E SINTI...UN ANNUNCIO INSENSATO!
Il Comune di Prato si accinge ad introdurre un contributo di 1 euro al giorno per i rom ed i sinti che intendono continuare a risiedere nei campi in città. Per ora si tratta di un annuncio, ma la cosa ci lascia sbalorditi. E non ci consola il fatto che si tratti di una misura presentata come simbolica.
Non ci consola, ed anzi ci allarma, perché appare sempre più chiaro che si annunciano misure dalla odiosa portata discriminatoria per inviare un messaggio rassicurante ad una città spaventata ed in difficoltà. Esistono norme che disciplinano il modo in cui si perseguono i reati, e norme che regolano l'iscrizione anagrafica e l'accertamento della condizione di residente: non ne esistono per subordinare questo accertamento al pagamento di una gabella. Il fatto che il Comune di Prato si inventi regole insensate per una manciata di consensi non è una giustificazione sufficiente, ma un'aggravante.
La realtà è che si continua a ritenere di potere indirizzare il disorientamento diffuso in una direzione politicamente strumentale: con una strategia già evidente a livello nazionale, si cerca consenso su una linea che mira ad individuare nella diversità un'anomalia e nello straniero il responsabile della crisi.
Ma dalla crisi non si esce attraverso scorciatoie mediatiche e con la creazione di capri espiatori. Ci vogliono strategie, idee e la volontà di misurarsi con tutte le componenti della città. Ecco perché, invece di utilizzare la Folgore, sarebbe meglio aprire un tavolo di confronto con rom e sinti, molti dei quali sono cittadini italiani da generazioni.
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